Intervista a Luca Pallotti, amministratore e responsabile commerciale di Ferrotrade

Situata a Genova con ben tre sedi, Ferrotrade interviene attivamente in tutta la Liguria e in parte del Nord Italia sia nella raccolta che nel trattamento dei rifiuti metallici, conferendo una materia prima seconda di alta qualità in fonderie e acciaierie italiane.Affidabilità, serietà ed investimento tecnologico sono elementi distintivi di questa azienda a conduzione famigliare. Scopriamo meglio le sue peculiarità assieme a Luca Pallotti che, presso la nuova sede, ha installato l’impianto di trattamento Panizzolo Recycling Systems con mulino a martelli Flex 800 stazionario.

Buongiorno Luca. Quale è la storia di Ferrotrade e quale ruolo svolge nel mercato nazionale?

Siamo un’azienda relativamente giovane ma con una lunga tradizione nel settore del commercio dei rottami. Assieme a mio padre Salvatore e mia sorella Patrizia, abbiamo fondato Ferrotrade nel 1998 iniziando con circa 4-5 persone e trattando principalmente rottami ferrosi e da demolizione. Negli anni abbiamo man mano allargato la rete commerciale e ampliato la gamma di rifiuti, potendo ad oggi contare su tre sedi produttive nell’area di Genova e un organico più che raddoppiato.

Svolgendo il ruolo di responsabile commerciale ho solidi contatti con molte aziende liguri, lombarde, del basso Piemonte e del Nord Italia. Ritiriamo i rottami da piccoli artigiani, da officine meccaniche, carrozzerie, auto demolitori, Ecocentri e da grandi aziende come Ferrovie dello Stato, Autostrade per l’Italia e Ansaldo Spa.
Oltre al trattamento del rottame ferroso, grazie al mulino Flex 500 Mobile dal 2012 ci siamo espansi anche alla valorizzazione dell’alluminio misto. Un ramo aziendale in costante espansione e che oggi vede in azione un nuovo mulino e molti nuovi rottami.

 

Come mai avete scelto di lavorare con i macchinari Panizzolo?

Conosciamo Mauro Panizzolo fin da quando trattava i motori auto nel suo impianto di riciclaggio vicino a Padova. Quando siamo scesi sul mercato alla ricerca di un nuovo impianto di trattamento abbiamo visitato la loro sede, dove siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla qualità dei mulini a martelli.

L’esperienza diretta di Mauro per noi è stata una garanzia di qualità e innovazione tecnologica, confermata sia nei test che poi nell’utilizzo quotidiano.

Come mai nel 2012 avete scelto il Flex 500 Mobile e qual’è stata la vostra esperienza?

All’epoca abbiamo scelto questo modello perché era il più versatile e compatto, con una discreta motorizzazione e produttività oraria. Possedeva una progettazione originale, una carpenteria robusta, strutturato per un semplice trasporto e completo di insonorizzazione. Nella città di Genova lo spazio per noi aziende è tutt’ora molto esiguo, costringendoci ad ottimizzare tutte le zone produttive e di stoccaggio. Il mulino a martelli Panizzolo è stata una scelta che ha soddisfatto le nostre aspettative anche da questo punto di vista. Altro plus che abbiamo riscontrato è la culla intercambiabile, permettendoci in quegli anni di fare molte esperienze di riciclaggio metalli misti, trattamento RAEE, raccolta da RSU e altro ancora.

 

Dunque avete trovato molto utile la culla intercambiabile brevettata?

La culla intercambiabile conferisce ai macchinari Panizzolo Recycling Systems una marcia in più rispetto ad altri modello sul mercato. La culla evita perdite di tempo, velocizza il cambio di produzione e rende il mulino a martelli un macchinario versatile ad una vasta gamma di cicli di lavorazione.

I miei operatori tutt’ora la utilizzano molto anche nel nuovo Flex 800 Stazionario, programmando per tempo certi tipi di macinazioni o raffinazioni. In poco meno di un’ora possiamo passare, per esempio, dalla macinazione dell’alluminio al trattamento dei RAEE.

La culla intercambiabile ci ha permesso, specialmente in questo inaspettato periodo di crisi sanitaria, di passare velocemente al trattamento di altri materiali più redditizi e producendo sempre un output di alta qualità da poter consegnare in fonderia o acciaieria.

Come mai avete deciso di passare al mulino a martelli Flex 800?

Specializzandoci nel trattamento dei rifiuti, anno dopo anno abbiamo incrementato il nostro bacino di acquisto. Prevalentemente ritiriamo rottame di tipo ferroso, ma avanziamo bene anche sul fronte dell’alluminio, l’elettronica da RAEE, i metalli misti e la raccolta differenziata proveniente da Ecocentri della provincia. 

Nel 2019 abbiamo avuto la possibilità di ampliarci in una terza sede, attivando una nuova autorizzazione allo stoccaggio e al trattamento per una quantità di circa 50 ton di rifiuto al giorno. Confrontandoci con Mauro Panizzolo abbiamo deciso che il mulino più adatto alle nostre nuove esigenze produttive era il Flex 800 stazionario, con cui attualmente trattiamo 5 ton/ora di alluminio misto e il cui output viene successivamente valorizzato con un tamburo magnetico, un separatore ad aria e un eddy current.

 

Certi produttori affermano che macinare l’alluminio con mulini a martelli è controproducente per via delle perdite in polveri. Vista la sua lunga esperienza quale è il suo parere?

Tutto dipende dalla conoscenza del corretto ciclo di trattamento. In questo periodo di crisi, dove molti settori strategici hanno ridotto l’acquisto di materia prima, la penetrazione nel mercato è fortemente legata alla purezza del metallo che un’azienda riesce ad ottenere.

Il mulino a martelli Panizzolo Recycling Systems ci permette di ottenere un importante salto qualitativo dell’alluminio, con un valore economico di vendita che difficilmente si potrebbe ottenere con altri macchinari. Per evitare inutili perdite noi di Ferrotrade settiamo le griglie in maniera tale che il materiale venga macinato solo lo stretto indispensabile, tanto che attualmente riscontriamo esigue quantità di polveri di alluminio. Inoltre, se proprio vogliamo essere sinceri, con i giusti agganci commerciali anche quest’ultime hanno il loro adeguato canale di vendita.

 

Perché la migliore direzione è quella di produrre materia prima seconda?

Chiunque nel nostro settore ha potuto vedere i repentini cambiamenti degli ultimi anni. Le fonderie e le acciaierie esigono ogni giorno maggiore qualità e il mercato reagisce di conseguenza, diventato sempre più difficile commercializzare un rottame che non rispetti tali richieste.

L’unica soluzione è investire in nuove tecnologie di trattamento, come abbiamo fatto noi di Ferrotrade, altrimenti si rischia di perdere il vantaggio competitivo sia nell’acquisto che nella vendita. Allo stesso tempo è necessario che tali tecnologie siano flessibili nel trattamento, permettendo di eseguire rapidi cambi produttivi a seconda dei trend di mercato.

Un po’ come abbiamo fatto noi con il mulino a martelli Panizzolo Recycling Systems: oggi lavoriamo l’alluminio misto, ma in brevissimo tempo possiamo passare ad altri rottami metallici.

 

Valuti che il futuro del settore andrà in questa direzione?

Assolutamente, noi già da molti anni stiamo investendo in questa direzione. Ad attestare il nostro percorso di crescita possiamo vantare i certificati ISO 9001 e ISO 14001 per l’alta qualità del nostro processo produttivo, nonché le certificazioni 333 e 715 per la produzione di materia prima seconda. Ovviamente tali attestati si ottengono solo dopo non indifferenti investimenti personali ed economici, tuttavia oggi sono indispensabili quando ti relazioni con moltissime aziende di medie-grandi dimensioni, sia nell’acquisto che nella vendita del materiale.

Grazie all’impianto Panizzolo Recycling Systems forniamo alle fonderie e alle acciaierie italiane un prodotto che non dico sia uguale al lingotto o alla billetta, ma è comunque un materiale di alta qualità pronto per essere sciolto nei loro forni. Garantire un output di costante qualità non è affatto semplice, tuttavia la combinazione tra la nostra esperienza e quella del service Panizzolo ci permette di massimizzare la produttività dell’impianto e la qualità degli output.