Intervista a Guilherme Pina, titolare di Ecofuturo

Ecofuturo è una giovane realtà industriale a conduzione famigliare. Situata a metà strada tra Lisbona e Porto negli anni ha deciso di specializzarsi nella raffinazione dei motori elettrici e piccoli rifiuti da RAEE, allo scopo di valorizzarne i singoli metalli granulati.Il proprietario Guilherme Pina ha una chiara visione del futuro, sia in Portogallo che in tutta Europa. Allontanatosi dalla tradizionale attività di commercio, ha preferito investire in macchinari e tecnologie per massimizzare la valorizzazione economica dei rottami metallici. Recentemente abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio lui e la sua azienda, chiarendo anche le ragioni che lo hanno portato a scegliere di lavorare con l’impianto di Raffinazione Compact Panizzolo Recycling Systems.

Buongiorno Guilherme. Ci può parlare di lei e dell’azienda? Qual’è la vostra storia?

Ecofuturo viene fondata nel 2014 a Marinha Grande, lo stesso luogo dove mio nonno ha iniziato sessant’anni fa la sua attività di raccolta e commercio di torniture metalliche e ferrose. Fu uno dei primi in questa zona e, molto probabilmente, anche in tutto il Portogallo. Siamo cresciuti insieme alle aziende del settore automobilistico, mentre la seconda generazione ha allargato il campo d’azione anche ad altri rottami medio-leggeri. 

Quando iniziai a lavorare in azienda, man mano che che approfondivo le dinamiche del mercato, mi resi conto che investire in impianti di riciclaggio offriva maggiori possibilità di crescita. La mentalità generale portoghese era – ed è ancora – fortemente legata alla vendita tale e quale, e sfortunatamente l’azienda di mio nonno non faceva eccezioni. Per questo motivo ho deciso di cambiare percorso e fondare Ecofuturo assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. 

Fin da subito ci siamo saputi distinguere per una mentalità industriale, prendendo come punto di riferimento le aziende europee più avanzate. Il percorso è ancora lungo, ma abbiamo già ottenuto riscontri positivi e puntiamo ad essere riconosciuti per la qualità dei metalli granulati che otteniamo in output. Ad oggi il 60% dei nostri output vengono venduti in Portogallo, sia ad aziende specializzate sia direttamente in fonderia.

 

Perché questo cambio di direzione rispetto all’azienda del nonno?

Perché nel puro commercio non c’è più né profitto né futuro, soprattutto da quando nel 2015 la “Chinese National Sword” ha bloccato le esportazioni dei rifiuti in Cina. In questi anni il mercato portoghese e spagnolo offre buoni margini di manovra per investire in impianti di riciclaggio e tuttavia le aziende specializzate si possono contare sulle dita di una mano.

Molti esportatori insistono nel cercare nuovi punti di sbocco ma il futuro dei rottami è qui, nel nostro Paese, dove possiamo re-introdurre la materia prima nel ciclo produttivo. Il problema principale, come già detto, sta nella mentalità generale. Poco servono gli investimenti monetari se poi non c’è un proprietario con una chiara visione e un team di collaboratori competenti.

Ecofuturo vuole essere una moderna azienda che guarda al futuro, investendo oggi in tecnologie innovative per il riciclaggio e il recupero delle materie prime seconde.

Ci siamo fatti da soli la nostra esperienza e cerchiamo costantemente di ampliare la nostra rete commerciale, arrivando ad acquistare il rottame fino a Madrid.

In che modo avete avviato e poi sviluppato il ciclo di trattamento aziendale?

Fondando Ecofuturo potevo contare sulla passione per il settore tramandata da mio nonno ma l’esperienza concreta me la sono costruita lavorando direttamente con il materiale, i macchinari e informandomi con altre aziende di riciclaggio. Per il primo periodo ci siamo focalizzato nel riciclaggio dei cavi elettrici e piccoli RAEE per poi ampliarci, dal 2018, anche al trattamento dei motori elettrici. Abbiamo provato, con pessimi risultati, a lavorare con impianti di trattamento cinesi: la qualità dei metalli non era all’altezza delle nostre aspettative, la produttività molto bassa mentre le rotture erano sempre più frequenti. In quegli anni stavamo ampliando la nostra presenza nel mercato nazionale e spagnolo e dunque volevamo investire in un impianto più performante e professionale.

 

Come mai avete scelto di affidarvi a Panizzolo Recycling Systems?

L’esperienza diretta mi ha fatto capire che l’investimento migliore era nella completa valorizzazione del granulato di rame da motori elettrici e piccoli RAEE. Ho analizzato attentamente quello che offriva il mercato europeo, trovando le aziende italiane molto preparate in questo campo. La scelta è infine ricaduta sull’impianto di raffinazione di Panizzolo Recycling Systems, in quanto mi è sembrato fin da subito il più adatto per raggiungere i nostri obiettivi produttivi e qualitativi.

Visitando Panizzolo ho apprezzato particolarmente la trasparenza, l’onestà e l’esperienza di Mauro Panizzolo e dei suoi collaboratori. L’azienda sta crescendo grazie alla propria esperienza diretta nella macinazione dei rottami, imparando ogni giorno dai propri processi di macinazione e sviluppando i cicli di trattamento e raffinazione nel loro impianto vicino a Padova. Mi immedesimo molto in Mauro Panizzolo e trovo che abbia una marcia in più rispetto a chi, senza alcuna esperienza, ha l’unico obiettivo di venderti solo il suo prodotto. 

Abbiamo scelto l’impianto Panizzolo Recycling Systems anche per la modularità degli elementi e per la semplicità di manutenzione. Nel primo caso ciò permetterà di poter installare velocemente eventuali upgrade, seconda delle nostre necessità produttive, mentre nel secondo caso possiamo facilmente mantenere costantemente alta la qualità di lavorazione.

 

Comparandolo al precedente, quali benefici avete ottenuti con l’impianto di raffinazione Panizzolo?

Prima di Panizzolo il nostro ciclo di raffinazione si basava su un impianto cinese che mi causava importanti limitazioni e problematiche. Per esempio il pre-macinato da motori elettrici doveva essere lavorato più e più volte, scartando molti metalli prima di arrivare all’output finale. Il rapporto produttivo tra pre-macinazione e raffinazione era molto basso, circa 200-300 kg/ora, con lunghi periodi di stoccaggio del materiale sia in entrata che in uscita; senza contare eventuali ritardi dovuti al blocco della turbina. Nell’input è comunemente presenta una percentuale di acciaio, alluminio e ferro che incrementava l’usura anomala delle lame, causandone anche la rottura.

Oggi l’impianto di Raffinazione Compact mi permette di evitare questi problemi. Il mulino a martelli raffinatore non teme i metalli più gravosi, in un unico passaggio recupero e massimizzo la qualità dei metalli, risparmio tempo, fatica e operatori coinvolti.

Attualmente stiamo ancora portando l’impianto a regime produttivo, ma abbiamo già superato le aspettative e siamo sicuri di arrivare a quasi 1 ton/ora di materiale lavorato. Ovviamente il tutto dipenderà dal tipo di materiale che decideremo di lavorare. L’impianto di Raffinazione Compact ci permetterà di ampliare ulteriormente il range di rifiuti trattati, raffinando anche tutte quelle tipologie di fluff che trovano difficile collocazione sia in Portogallo che in Spagna. 

Ancora oggi stiamo costruendo la nostra esperienza con ciclo di trattamento, sapendo che Panizzolo fornisce un servizio professionale di consulenza da remoto. Allo stesso tempo spingo i miei collaboratori a costruirsi una propria esperienza, elemento che ci distinguerà nel mercato nazionale.

 

Quale sarà il futuro delle aziende di rottami in Portogallo? E quali sono i suoi prossimi obiettivi aziendali? 

Nel prossimo futuro mi aspetto di vedere un mercato sempre più orientato verso il trattamento dei rifiuti, con la graduale scomparsa dei commercianti focalizzati solo all’esportazione. La sopravvivenza delle aziende portoghesi nei prossimi anni dipenderà dalla loro abilità nell’avviare un percorso di professionalizzazione sia dal punto di vista organizzativo che produttivo. Il mercato nazionale ed europeo vuole sempre maggiore strutturazione, organizzazione e moderni cicli di trattamento dei rifiuti per la reintroduzione della materia prima secondaria.

Al momento in Portogallo ci sono ragionevoli opportunità di investimento e sono convinto che Ecofuturo stia perseguendo la migliore strada possibile, grazie anche all’alta qualità produttiva dell’Impianto di Raffinazione Compact fornito da Panizzolo Recycling Systems. Nei prossimi anni il mio obiettivo sarà quello di ampliare e consolidare la nostra presenza nel mercato Portoghese e Spagnolo e, una volta portato a regime l’impianto, non escludo la possibilità di investire ulteriormente in un mulino a martelli Panizzolo per migliorare e implementare il ciclo di pre-macinazione dei rottami che acquisto.